Mercoledì 1 Maggio 2024

Giro d'Italia 2018, tappa 20: le pagelle di Angelo Costa

Chris Froome e Tom Dumoulin, voto 10 a entrambi Giro d'Italia 2018, classifica e risultati dopo la tappa 20

Giro d'Italia 2018, Tom Dumoulin e Chris Froome (Lapresse)

Giro d'Italia 2018, Tom Dumoulin e Chris Froome (Lapresse)

Cervinia, 26 maggio 2018 - Chris Froome mette le mani sul Giro d'Italia 2018, dopo la penultima tappa con arrivo in salita a Cervinia. Ecco i voti di Angelo Costa.

10 a Dumoulin. Non si accontenta e si gioca il Giro fino all'ultimo: salendo verso Cervinia, attacca cinque volte Froome, trovandolo sempre pronto alla risposta. Alla fine, si mette pure a disposizione del giovane compagno Oomen per premiarlo con il nono posto in classifica per l'aiuto ricevuto in queste tre settimane. "Non ho rimpianti, ha vinto il più forte", il suo commento finale: da applausi anche a parole.

10 a Froome. Non si limita alla difesa, un paio di volte mette il muso avanti, più per mostrare sicurezza che non per stendere gli avversari. Così sigilla il Giro e si prepara a far passerella a Roma, primo inglese nell’albo d’oro rosa, primo inglese a entrar nel club di chi ha vinto tutti i tre grandi giri e ad averlo fatto consecutivamente come Merckx e Hinault: basta per spiegare la sua impresa?

9 a Lopez. Pilotato da quel vecchio drago di Beppe Martinelli, il baby colombiano sale sul podio al primo Giro: lo premia la regolarità in salita, più che una condotta sparagnina. Ma in questa corsa doveva fare scuola guida e il risultato è un'ottima patente: se riuscirà a non farsi male da solo, evitando di cadere come gli è capitato spesso, ha tutto per essere il peggior cliente per chi vuol conquistare una corsa a tappe.

8 a Nieve. Di tutti i modi che aveva per festeggiare il compleanno, il basco sceglie il migliore per un ciclista: entra nella fuga di giornata e la chiude da solo, facendosi il regalo per i 34 anni. E' il terzo successo al Giro, il primo che può dedicare al figlioletto di cinque mesi: dopo essersi sacrificato per il capitano Yates, crollato sul colle delle Finestre, sfrutta alla grande la prima (e ultima) occasione che il team gli offre, regalandogli la quinta tappa di questa edizione.

2 a Pinot. Sbarcato al Giro contro il volere dei suoi tecnici per centrare il podio, lo perde alla fine, crollando inesorabilmente sulla prima delle tre salite di giornata. Dopo una corsa più attendista che coraggiosa, condita da qualche errore tattico (Sappada, dove non aiuta Dumoulin), paga l’essersi presentato troppo in forma: in una corsa di tre settimane, serve andar forte nell’ultima, non nella prima.